Il mio Angelo

Nell’anno 1985 mi sono gravemente ammalata e dal 2001 ho iniziato il calvario della dialisi. È stato un periodo difficile
della mia vita e negli anni successivi pur facendo dialisi, terapie, analisi e controlli non sentivo più la forza ed il coraggio
di vivere: troppa sofferenza.
Nell’anno 2004 dovevo recarmi presso la struttura sanitaria di Omegna per fare una visita e delle analisi e chiesi di essere accompagnata da personale della CRI di Cannobio. Quel giorno in CRI era di servizio un giovane ragazzo soprannominato Bicio, volontario in servizio civile, che venne ad accompagnarmi e guidò il mezzo per trasportarmi ad Omegna.
Quel giorno stavo veramente male e non volevo saperne più di vivere, volevo solo morire. Con me però c’era un angelo,
Bicio, io lo chiamo così: “ il mio Angelo”, si rese subito conto che non stavo bene; continuava a guardarmi dallo specchietto retrovisore chiedendo ripetutamente come stavo , se stavo bene. Io gli rispondevo che stavo bene anche se stavo molto male e lui se ne rese conto subito. Finita la visita e le analisi, Bicio, non fece rientro a Cannobio per portarmi a casa ma mi condusse in Dialisi a Verbania, anche se non era il giorno di mio turno.
La dottoressa presente in reparto mi ricoverò subito in ospedale e dopo aver preso conoscenza del grave stato di salute
in cui versavo in quel momento mi confidò: Signora Pezzulo lei oggi è stata fortunata, quel ragazzo le ha salvato la vita.
Se non l’avesse condotta qui forse lei non sarebbe giunta a casa in vita.
Fabrizio è veramente un Angelo devo a lui la mia vita, e tutto ciò di cui ancora oggi godo. Non riuscirò mai a ringraziarlo
abbastanza e a ricordarlo nelle mie preghiere. Nel 2007, grazie ad un benefattore, sono stata sottoposta a trapianto di rene presso la struttura sanitaria di Novara.
Il mio più sincero e grande grazie va al mio amico e caro angelo “Bicio”.

Rita

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