I ricordi dell’ospedale nel non lontano 2013 risultano molto frammentati, come la tela di un quadro vecchio e rovinato. Alcune immagini appaiono molto nitide, altre un po’ meno, altre ancora sono scomparse..
Una cosa però non dimenticherò mai: il regalo che mi feci il 28 marzo di quell’anno, il giorno del tuo 30° compleanno.
Era ormai da 10 giorni che quel dannato ma benedetto macchinario aiutava il mio cuore e i miei polmoni a lavorare al loro posto. Il peggio era passato, la mente più lucida, ed è per questo che essere costretta nel letto, impossibilitata a muovermi, piena di tubicini e cavi in giro, iniziava davvero a diventare un allenamento (il più grande fino ad oggi) per coltivare la virtù della pazienza.
Quando sei sdraiata in un letto di ospedale non sai che giorno è, sono tutti uguali. La TICCh del San Raffa poi è al piano -1, quindi quando guardi l’orologio davanti al letto, visto che non hai nemmeno il “piacere” di sentire la digestione, non sai mai se le 2 sono di notte o del pomeriggio.
Il week end precedente a giovedì 28 marzo iniziava tra i dottori a sorgere la volontà di togliermi definitivamente ogni aiuto esterno, quindi comunicarono che ormai era questione di poche ore, forse pochissimi giorni, lunedì o martedì insomma!
Parlando con la mia famiglia, iniziai a scrivere loro di indicarmi che numero del mese fosse. Mi dissero il 23.
Nel mio cuore forte ma sgangherato, capii fin da subito che avrei dovuto aspettare ancora 5 lunghi giorni, ma quella volta sarebbe stata la definitiva.
E così lunedì rividi tutta la schiera di dottori, ai piedi del mio letto… parlarono ma se ne andarono…
La cosa si ripeté martedì e mercoledì….credo siano stati i giorni più lunghi della mia vita. Ma la speranza per il 28 era proprio grande!
Fu così che la mattina del 28 marzo (Giovedì Santo), appena li vidi arrivare, sapevo che sarebbe stato il giorno giusto.
E così avvenne. Nel 2013 la Pasqua per me arrivò prima del previsto, di giovedì 😊
Grazie Bicio! 😊❤️”
Francesca